06/08/2023
Castro, Piazzale Zinzulusa.
L’urlo di una generazione in struggenti melodie al violoncello, la musica grunge e la memoria della rivoluzione: dopo lunghi mesi impegnato nel tour con Ludovico Einaudi, Redi Hasa torna con il suo progetto solista, nel tour italiano che presenta il suo ultimo lavoro, “My Nirvana” (Ponderosa Music Records/Decca Records).
Il tour troverà il suo esordio in un appuntamento speciale dall’alto tenore poetico sul Belvedere della Grotta Zinzulusa di Castro (Lecce). Domenica 6 agosto (ore 5, ingresso libero) nel concerto all’alba promosso dal Sei Festival di Coolclub, Redi Hasa sarà sul palco con Valerio Daniele e due ospiti d’eccezione: il polistrumentista Rodrigo d’Erasmo (Piers Faccini, Afterhours, PFM, Daniele Silvestri, Roberto Angelini, solo per fare qualche nome) e Amedeo Pace (chitarrista e cantante della band statunitense Blonde RedHead).
Il tour italiano, promosso da Ura Teatro con il sostegno di Puglia Sounds (programmazione Puglia Sounds tour Italia 2023) partirà quindi con due date pugliesi, mercoledì 9 agosto presso il Chiostro del Convento Santa Maria delle Grazie a Leverano (Lecce), con il sostegno del Comune di Leverano, e il 27 agosto alle 21.30 presso l’Associazione Art&Lab “Lu Mbroia” di Corigliano d’Otranto (Lecce). Il tour proseguirà quindi il 2 settembre al Teatro Bertolt Brecht di Formia (Latina), il 6 ottobre, ospite del Festival Popolare italiano a Roma, e il 10 ottobre a Germi – luogo di contaminazione di Milano.
Nella versione live Hasa piega il violoncello a radicali distorsioni e sperimentazioni elettroniche, accompagnato dalla maestria di Valerio Daniele (chitarra ed elettronica), aprendosi ad emozionanti momenti di improvvisazione.
A due anni di distanza dal suo esordio solista, “The Stolen Cello” (Ponderosa Music & Art/Decca Records), in “My Nirvana”Redi Hasa racconta un pezzo della propria storia e di quella della sua generazione: l’incontro dei giovani albanesi con la musica rock e grunge negli anni Novanta, dopo la caduta di un regime che per mezzo secolo aveva messo al bando la distribuzione di tutta la musica occidentale. Era un periodo pieno di contraddizioni: solo pochi anni dopo la fine della dittatura, nel ’97 sarebbe scoppiata la guerra civile che avrebbe portato Redi Hasa a lasciare il suo Paese per giungere in Italia, in Puglia.
“My Nirvana”, con nove tracce che rielaborano i pezzi più significativi della band guidata da Kurt Cobain, è il tributo personale e unico, per violoncello solo, all’influsso che i Nirvana con il loro urlo radicale e sincero hanno avuto sui giovani albanesi, all’alba di una rivoluzione non solo esistenziale – ciò che questa musica ha significato per tutti i ragazzi del mondo – ma anche sociale e culturale.
«Ricordo un tempo passato, un tempo con la brezza del cambiamento addosso e con tanta voglia di spaccare i muri dei pregiudizi – scrive Redi Hasa – capelli lunghi, camicie a quadri, jeans strappati e arrabbiati. Nirvana nelle orecchie, spinte , disordine, urla di libertà. Qualcosa sta cambiando, qualcosa sta succedendo. Non sappiamo cos’è. Suoniamo per noi, nessun concerto in vista, solo un appuntamento sacro con la musica. La scaletta incisa sul cemento armato con un chiodo. Scritte sui muri. Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, U2. Tutto accade in quel momento, il cambiamento inizia a prendere possesso di noi. Kurt Cobain si ribella, vomita contro una società falsa, racconta i disagi che abbiamo dentro ognuno di noi. Ascolto Nirvana chiuso nella mia stanza a volume insostenibile per spingermi in profondità della mia anima e farla uscire fuori. Torno alle prove. Pioggia a Tirana, strade deserte, alberi bagnati odore di legna e erba mischiata a nafta. Mi avvicino sempre di più alla strada della nostra tana. Cinquanta minuti a piedi da casa mia con il basso in mano senza custodia. Pensieri, e la voce di Kurt nelle orecchie. Attacco il jack».
La biografia di Redi Hasa e i suoi anni a Tirana sono al centro del documentario “Parlate a bassa voce” di Esmeralda Calabria, presentato a Torino Film Festival 2022. Nel film, che ripercorre la storia recente dell’Albania, Hasa firma anche la colonna sonora originale.