12/10/2024
Lecce, Manifatture Knos.
Dal 12 ottobre al 24 novembre le Manifatture Knos in via Vecchia Frigole 36 a Lecce ospitano la seconda edizione di Altre Latitudini, rassegna di teatro contemporaneo, ideata e organizzata da Principio Attivo Teatro, con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Puglia. Sabato 12 ottobre alle 20:30 e domenica 13 ottobre alle 19:00 si parte con una doppia replica dello spettacolo “Il grande spavento”. Scritta dalla drammaturga torinese Valentina Diana, la nuova produzione della compagnia Principio Attivo Teatro vede in scena Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti e Giuseppe Semeraro, che firma anche la regia, con disegno luci e musiche di Vincenzo Dipierro. Le prossime serate ospiteranno la prima nazionale di “Camise Pierte” di Simone Miglietta (domenica 27 ottobre alle 19), la performance partecipata “Non siamo niente, saremo tutto” di Zona K e Ravenna Teatro (domenica 17 novembre alle 19), preceduta dal laboratorio per lavoratrici e lavoratori (dal 14 al 16 novembre – dalle 18 alle 21), per concludere con la prima regionale di “Ilva Football club” di Usine Baug & Fratelli Maniglio (domenica 24 novembre alle 19). Ingresso 10 euro (ridotto studenti 6 euro). Abbonamento quattro spettacoli 36 euro. Info e prenotazioni 3894755191 – 3277372824.
IL GRANDE SPAVENTO
All’interno di un misterioso centro di meditazione olistica, un po’ salotto e un po’ futuristica serra per le piante, cinque personaggi seguono un percorso di meditazione in cui la stessa è associata all’ascolto delle piante. Ogni personaggio è associato ad un piccolo albero con cui svolge il proprio esercizio. In un arco temporale di alcuni anni le vicende dei protagonisti sono riassunte per momenti culminanti ed esplicativi del cammino. Oggi più che mai siamo nella continua e affannosa ricerca di qualcosa di sacro e a cui aggrapparci con le unghie. I personaggi della vicenda sono tutti alla ricerca di una via spirituale per uscire dal dolore delle faccende private che lentamente emergeranno durante la storia. Al di là di una sottile ironia rispetto all’orgia e all’abbuffata dei corsi pseudospirituali che ormai ci vengono proposti continuamente, quello che emerge è la miseria e la solitudine di questi personaggi che dietro l’aspirazione a una nuova via di cambiamento spirituale nascondono delle ferite piene di un vuoto indicibile. Poco alla volta i personaggi metteranno in atto un meccanismo in cui uno dei partecipanti sarà eletto a vittima sacrificale. Si insinuerà un clima di sospetto e di intrighi che porteranno a riprodurre anche in un ambiente così falsamente puro e incontaminato un atteggiamento violento e persecutorio. Le atmosfere dello spettacolo ricordano quelle memorabili del breve racconto, La lotteria di Shirley Jackson. Un lavoro che cerca di affrontare quel senso di smarrimento e di ricerca costante di quella parte sacra che ci teneva uniti e che pare irrimediabilmente evaporata.