02/07/2024
Collepasso, Palazzo Baronale.
È l’attore e comico salentino Antonello Taurino a inaugurare la settima edizione di “Crita – Festival delle arti”, rassegna dedicata al teatro, alla musica e alla danza, ideata e organizzata dalla cooperativa Ventinovenove con la direzione artistica di Gabriele Polimeno e Mary Negro. Un cartellone denso che si snocciola per tutta l’estate, portando nelle piazze dei comuni di Collepasso, Cutrofiano, Galatone, Nardò e Bagnolo del Salento, il nuovo entrato grazie alla collaborazione con Jata aps, molti ospiti tra cui Ascanio Celestini e Francesco Paolantoni oltre a Fabrizio Saccomanno, Redi Hasa, Fabrizio Pugliese e Antonello Taurino. Tornano al festival Don Pasta e Christian Di Domenico e, tra le arti, si dà spazio anche alla filosofia con Massimo Donà. Sotto i riflettori attori e attrici under 35 come Giorgio Sales, della Compagnia Orsini, e Alessandra De Luca, cresciuti artisticamente nel Salento, allievi di Mary Negro, oggi calcano palcoscenici in giro per l’Italia.
Tema di quest’anno è “Ridotti all’osso”, da intendersi come l’esigenza di lasciar andar via tutto ciò che è superficiale, non necessario e tutto ciò che non è bellezza. Ma è anche una denuncia dello stato di salute del mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo: precari nella vita e nel lavoro; relegati agli avanzi di tempo, agli avanzi economici, agli avanzi di strategie e visioni inesistenti.
Si parte martedì 2 luglio, da Collepasso, al Palazzo Baronale alle 21, (ingresso gratuito come tutti gli appuntamenti di Crita ospitati dal Comune), con Antonello Taurino che porta in scena “Sono bravo con la lingua”, scritto con Carlo Turati. Un viaggio nella linguistica attraverso le curiosità più divertenti degli idiomi del mondo, un monologo nello stile di altri spettacoli di Taurino: argomenti serissimi trattati in modo comicissimo. Qui è l’esilarante confessione di un docente di lingue antiche alle prese con la svolta lavorativa più destabilizzante della sua carriera: la possibilità di trasferirsi in un’azienda hi-tech della Silicon Valley.
“Crita diventa un progetto annuale”, spiegano gli ideatori Gabriele Polimeno e Mary Negro, “con una parentesi estiva più intensa di programmazione. Sentivamo la necessità di tracciare una direzione e seguire un percorso che non iniziasse e finisse nel solo periodo estivo, abbracciando e approfondendo diverse tematiche. A ottobre partirà ‘Crita: rosso rame’, una serie di appuntamenti su pari opportunità e disparità di genere, promosso e sostenuto dal Consiglio della Regione Puglia nell’ambito del bando ‘Futura – La Puglia per la Parità’. Alla settima edizione e alla vigilia dei dieci anni dalla fondazione di Ventinovenove sentivamo di dover andare verso nuove direzioni”.
“Crita – Festival delle arti” è una rassegna che mira a proporre un’offerta culturale e teatrale di qualità nelle aree più periferiche. Il nome “Crita” deriva da un termine tipico del dialetto locale che ha una doppia valenza: il “critare” è l’atto del gridare e del farsi sentire. Ma significa anche “creta”, argilla, materia tipica del territorio dalla cui lavorazione nascono manufatti artigianali che da sempre identificano il Salento dalle mille sfaccettature creative. Negli anni ha assunto un’altra valenza, ovvero trasformare i luoghi non usuali per il teatro o l’arte, vestendoli con “nuovi abiti” come le piazze, i frantoi, palazzi storici e altri, ospitando letterati, filosofi, musica da camera educando la comunità a viverli diversamente. Il primo artista a raccogliere la sfida fu l’attore e regista salentino, il premio UBU Mario Perrotta a cui si sono aggiunti in seguito Gianni Ciardo, Redi Hasa, Christian Di Domenico, Maria Mazzotta, Angela De Gaetano, Fabrizio Saccomanno, Franco Ferrante, Daniela Baldassarra, Mauro Racanati, Luciano Trombetta e molti altri.