03/07/2023
Lecce, Sala Giardino.
“Sfumature Sonore” è il titolo del concerto che lunedì 3 luglio, nella Sala Giardino di Via Lino Suppressa a Lecce, proporranno due salentine doc, Laura Martignano al flauto e Beatrice Mariella Macchia al pianoforte, vincitrici del concerto premio “Camerata Musicale Salentina” in occasione del Concorso Musicale Internazionale Villa La Meridiana 2022. Il concerto fa parte della rassegna “Classica d’Estate… & wine”: musiche di Poulenc, Fauré, Chopin ed altri grandi autori da gustarsi insieme a un buon calice di vino nel verde del giardino sito nel cuore di Lecce.
“Sfumature sonore”, attraverso celebri capolavori di musica da camera per flauto e pianoforte, accompagnerà l’ascoltatore in un viaggio tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Forme e stili differenti saranno la chiave per mettere in evidenza l’affinità che c’è tra i due strumenti, valorizzando così i timbri soavi ed eleganti degli stessi.
Il programma procede con l’esecuzione di cinque composizioni che spaziano dalla sonata alla fantasia. Il primo brano, la “Sonata per flauto e pianoforte” di Francis Poulenc, dedicata alla pianista Elizabeth Coolidge grande sostenitrice della musica da camera, è suddivisa in tre movimenti: l’Allegro malinconico, dal carattere dolce e pensoso, la Cantilena, più lenta e riservata, e il Presto giocoso veloce e robusto.
Si passa poi alla “Fantasia op.79” di Fauré, breve, allegro e in un solo movimento; pone i suoi accenti sul fraseggio, l’espressione e il virtuosismo.
Fantasia su “Il flauto magico” di John Purkis sarà il terzo brano della serata. L’opera consiste nell’esposizione di una serie di temi tratti dal capolavoro di Mozart seguiti da alcune brillanti e accattivanti variazioni.
“Notturno e allegro scherzando” del flautista e compositore francese Philippe Gaubert è il primo brano della seconda parte del concerto. Il primo movimento, con una melodia tranquilla e dolce nel registro grave del flauto e l’affascinante armonia del pianoforte, descrive – secondo i canoni della musica impressionista di inizio 900 – l’atmosfera magica e misteriosa della notte. Il secondo movimento presenta un carattere ritmico e animato di grande virtuosità, inframmezzato da alcuni brevi episodi lirici che richiamano il tema del primo movimento, per giungere ad un finale veloce e dal carattere brillante.
Per concludere, verranno riprese le deliziose melodie di Bizet grazie alla “Fantasia sulla Carmen” di Borne. L’ambientazione è riempita con arpeggi spettacolari che richiedono diteggiatura agile e controllo consumato del fiato. L’umore della Carmen di Borne è molto più luminoso di quello della zingara fatalista dell’opera di Bizet. In questo capolavoro, una serie di brillanti variazioni sull’appariscente Habanera porta a una conclusione trionfante, in netto contrasto con il finale violento e tragico dell’opera.